lunedì 22 settembre 2014

VIBRAZIONE E COSCIENZA






Tutto vibra, ogni percezione, ogni oggetto, sostanza, materia, fenomeno, è in realtà un processo vibratorio e pulsante, a volte percepito in quanto tale, più spesso celato in un'apparente staticità. La vibrazione (spanda) è la natura essenziale di tutto l'universo nelle sue molteplici manifestazioni, è informazione, energia, movimento, in una parola, coscienza (prakasa).

Lo studio della vibrazione, attraverso il suono e i moti oscillatori in genere, permette di passare con naturalezza dalla fisica alla metafisica, dall'osservazione dei fenomeni fisici alla pratica spirituale, intesa come autoriconoscimento profondo della propria natura essenziale.
Il nostro corpo è composto da specifiche frequenze vibratorie che ne determinano le caratteristiche organiche (biologiche e fisiologiche) e i nostri pensieri si formano sulle modalità vibratorie della consapevolezza individuale, si può intendere il campo, o corpo vibratorio, come una vera e propria matrice sottile di ciò che è manifesto.
Ma coscienza e consapevolezza sono due cose distinte, la coscienza vibra in ciascun individuo, perfetta e inviolabile, fluida, radiante e immutabile, tale è la condizione originale, è l'Essenza, la Divinità Interiore, priva di nome e personalità, oltre il tempo e lo spazio.
La consapevolezza equivale ad una presa di coscienza, una maggiore comprensione di sè stessi e della realtà ultima, è coscienza che si riconosce... tale consapevolezza riflessiva (vimarsa) può essere metodicamente sviluppata, accresciuta, ed è ciò di cui si occuparono (e in parte tutt'ora si occupano) le grandi tradizioni spirituali del pianeta.

Accrescere la propria consapevolezza consiste in effetti di un incremento vibratorio, come se venissero integrate frequenze latenti, attive nella coscienza ma non accese dalla consapevolezza; ciò necessariamente coincide con l'attivazione di specifiche parti del cervello prima inutilizzate o usate in modo blando.
Naturalmente un utilizzo consapevole delle dinamiche celebrali porta una maggiore cura e attenzione alla salute del corpo, alla correttezza delle proprie azioni e quindi ad un graduale instaurarsi di sane abitudini di vita che contribuiranno a loro volta ad un ulteriore incremento vibratorio.
Aumentare le vibrazioni della consapevolezza significa realmente innalzare le proprie capacità cognitive, essere presenti e partecipi di frequenze più rapide e quindi più alte (acute se fossero udibili), dove sperimentare una maggiore libertà di pensiero, una più raffinata propriocezione e un pacificante senso di interconnessione con tutto ciò che ci circonda.
Psichicamente ciò equivale alla differenza tra un tipo di pensiero annebbiato, lento, irrequieto, fortemente condizionato dalla memoria e un tipo di pensiero lucido, quieto, fluido e creativo... ma non si tratta di due distinte categorie di pensiero, bensì di un processo dinamico dove aumentando la vibrazione della consapevolezza si manifestano veri e propri risvegli cognitivi.
Ciò non va confuso con le onde celebrali (beta, alfa, theta....) che oscillano a basse frequenze, tali onde sono il prodotto delle funzioni dell'encefalo e riducono sensibilmente la loro frequenza in proporzione all'incremento delle vibrazioni della consapevolezza, più è elevata la consapevolezza, più sono lente le onde celebrali, in pratica si traduce con la quiete psicofisica e la ricchezza creativo-immaginativa che accompagnano un individuo consapevole.

Immagina l'essere umano come un suono: un centro tonale collocato nel ventre, centro del corpo, baricentro fisico ed emozionale e sede dell'hara, determina la "nota fondamentale" o prima armonica, connessa alla forza vitale; da questo centro tonale emanano le vibrazioni armoniche superiori (in accordo con la sequenza degli armonici naturali), ognuna delle quali, una volta risvegliata dalla consapevolezza, rende più complessa e ricca la vibrazione generale dell'individuo, pur mantenendola integralmente uguale a se stessa, come un albero che sviluppando le foglie mantiene totalmente il suo "essere albero".
Non tutti gli individui vibrano consapevolmente allo stesso numero di armoniche, è come dire che alcuni emanano un suono più cupo, meno ricco e interessante, mentre altri emanano un suono brillante e ricco di sfumature. Nel primo caso verranno maturati sentimenti, pensieri e azioni abitudinarie, limitate al noto e fortemente duali e il suono della voce sarà tendenzialmente piatto o inibito anche quando appare acuto e squillante. Il secondo caso è quello dell'individuo autonomo e brillante, creativo ed empatico, e il suono della sua voce manterrà fermezza e chiarezza pur attingendo a varie modalità espressive.
Si può anche considerare il fatto che alcuni individui "stabiliscano" il loro centro tonale nel secondo armonico, in questo caso viene a mancare il radicamento (aderenza alla realtà) che viene garantito dal riconoscere come base fondamentale della propria esistenza la sede della forza vitale (hara), inoltre si rivelano sfasate nelle loro caratteristiche, tutte le successive armoniche superiori, con conseguente deformazione della realtà e dell'immagine di sè.
Un'altra manifestazione di scarsa consapevolezza si ha con individui che hanno attive numerose armoniche (quindi una personalità ricca e complessa), che però non vibrano in un rapporto armonico, è come se ci fossero delle "stonature", che,  spesso dovute ad una forte identificazione egoica (attaccamento all'immagine di sé), si esprimono come eccessi, aspetti bizzarri, comportamenti futili o inopportuni...

Il suono con le sue proporzioni armoniche è come uno specchio dove riflettere la nostra natura essenziale, lo studio dell'armonia sonora apre le porte al riconoscimento dell'ordine naturale del cosmo nel micro e nel macro, non come una dimensione statica, ma come un costante divenire. L'armonia è un processo dinamico che si muove per squilibri, come una danza o più semplicemente come l'atto del camminare, che richiede un continuo sbilanciamento dell'equilibrio statico, affinché si realizzi un nuovo equilibrio dinamico.

Ogni individuo possiede un "campo di coscienza", un riflesso integrale del Tutto che può essere consapevolizzato della sua unicità non separata, cioè acceso dell'autoriconoscimento.
La coscienza pulsa di vita oltre la vita in ogni essere e manifesta in sè, nell'eterno attimo presente, la perfezione del moto immobile, l'immutabile mutamento, la vibrazione.






1 commento:

  1. Ottimo scritto! Riflette certamente una bella presa di coscienza e un buon livello di consapevolezza. Complimenti! Bep.

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